domenica 7 marzo 2010

From Pastels to Pastels

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GIANINI E LUZZATI
presentano
OMAGGIO A ROSSINI
(Gallucci, 2009)
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A proposito di pastelli (vedi post precedente) e di colori in genere: ragazzi dovete assolutamente procurarvi lo splendido oggetto che ho tra le mani (saranno i 10 euro spesi meglio della vostra vita). In un cofanetto i tre film di animazione della cosiddetta Trilogia rossiniana: La gazza ladra (1964), L'italiana in Algeri (1968) e Pulcinella (1973). In più il booklet "Voci e scene dalla Trilogia". Disegni originali, storie, testi e foto della lavorazione del film.
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''Pulcinella è più bello, ha qualcosa di più, e questo qualcosa di più è preziosissimo e appartiene alla poesia'', afferma Federico Fellini in una lettera del marzo 1974 a Emanuele Luzzati e Giulio Giannini, a proposito della loro ultima fatica, il film d’animazione Pulcinella.
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Luzzati, scomparso nella sua Genova il 26 gennaio 2007, ha sempre lavorato come scenografo anche per l’opera lirica a partire dal 1959, quando esordì col ''Cordovano'' di Petrassi alla Scala, mentre segna un momento particolarmente felice il suo ''Flauto magico'' per il Festival di Glyndebourne. L’opera di Mozart lo avvicina infatti al cinema di animazione. A quella prima rilettura lirica ne seguirono altre, e la sua ''Gazza ladra'' nel 1964 ottenne una nomination all’Oscar e un’altra arrivò nel 1973 per ''Pulcinella''. «Di fronte alle scenografie di Luzzati, si ha quasi sempre l’impressione di finire mani, piedi e pensieri dentro un sogno. Emanuele Luzzati ci accompagna poi piano piano nelle stanze segrete del teatro e ognuno costruisce i propri spazi dentro la testa, poi li riverbera sulla scena, per il tramite delle figurine, dei colori, degli occhi spezzati o dei veli pendenti», aveva dichiarato anni fa Giorgio Strehler, rendendo omaggio a questo artista fra i più originali del nostro teatro.
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Pittore, scenografo, ceramista, costumista, Luzzati era nato a Genova nel 1921 e si formò prima nella sua città e poi a Losanna (dove la famiglia si era rifugiata in seguito alle leggi razziali). Il suo esordio arriva nel 1944 (l’anno del suo diploma all’Ecole des beaux Arts) con uno spettacolo realizzato insieme ad Aldo Trionfo e Guido Lopez.
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Rientrato in Italia, si divide subito fra la prosa e la lirica: ''Nel 1936 nel vecchio Carlo Felice - ha raccontato una volta - assistetti ad una rappresentazione dell ''Elisir d’amorè. Cantava Tito Schipa e mi commossi: a quell’epoca avevo in casa un teatro di burattini, mi divertivo ad animarli. E per mia sorella realizzai subito un Elisir d’amore. Nacque allora la mia passione per la lirica e per il teatro dei burattini''. Il teatro essenziale, quello delle finzioni visibili e, proprio per questo, capaci di trasformarsi simbolicamente e coinvolgere emotivamente, come è facile capire anche da questi tre cortometraggi animati rossiniani.
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Nel 1960 Luzzati crea con Aldo Trionfo ''La borsa di Arlecchino'' a Genova, un piccolo palcoscenico che segnerà un momento importante nella cultura genovese. L’anno dopo con Franco Enriquez, Glauco Mauri e Valeria Moriconi dà vita alla ''Compagnia dei Quattro'' che esordisce con ''Il rinoceronte'' di Ionesco. Nel 1976 ancora con Aldo Trionfo e Tonino Conte è tra i fondatori del Teatro della Tosse con il quale inizia un soldalizio durato sino alla morte. Aveva iniziato una collaborazione da un pò di tempo con l’editore romano Gallucci, che gli resta fedele e propone in questi ultimi tempi una serie di omaggi a Luzzati, come questo meraviglioso, fiabesco Dvd (costo 10,00 euro). Fonte qui.
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