giovedì 16 aprile 2009

Che poco mondo è il mio che è sempre nel bisogno

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Che poco mondo è il mio che è sempre nel bisogno
di te che pure con il tuo poco niente
che hai da offrire non mi offriresti niente!
Perché ti cerco sempre, perché voglio vederti
se nel vederti vedo come è fatta
la mia sconfitta che èlì sulla tua faccia?
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Sguardo velato non certo dal languore
ma lontananza tiepida e distratta,
bocca socchiusa non per lo stupore
ma solo noncuranza che la fiacca.
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Un dopoguerra spento disarmato
un campo senza polvere o macerie
senza fuochi segreti e senza fumi,
piatta immobilità dove mi arrendo
dove anche la memoria si è sfinita.
Eppure come in ogni dopoguerra
si vuol ricostruire, ci si affanna.
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